OPTI MIND PLUS
CODICE FEDERFARMA 911192312
Confezione da 36 cps da 380 mg.
Posologia consigliata: 2 capsule al giorno con acqua.
Ingredienti : Calcio Fosfato Bibasico, Camelia Sinensis foglie E.S. 95% polifenoli 40% Epigallo Catechina Gallato, Glutamina, Ginkgo Biloba foglie E.S. 24% Ginkgo Flavonoidi, Betacarotene 10%, Carnitina Tartrato, Hypericum Perforatum sommità fiorite polvere Antiagglomeranti: Magnesio Stearato Vegetale, Silice Colloidale Opercolo in Gelatina Alimentare Colorante Carbonato di Calcio E170.
OPTI MIND PLUS, è l’evoluzione del nostro OPTI MIND, la cui già ottima formulazione è stata arricchita con Calcio Fosfato Bibasico, Camelia Sinensis foglie E.S. 95% polifenoli 40% Epigallo Catechina Gallato, Betacarotene; abbiamo inoltre modificato la presenza del Ginkgo Biloba la cui concentrazione è stata aumentata al 24% di Flavonoidi (praticamente raddoppiata rispetto al contenuto dell’OPTI MIND).
Si ritiene che la ricca formulazione dell’ OPTI MIND PLUS possa essere valido supporto ad integrazione di una dieta indicata anche in soggetti sofferenti di GLAUCOMA; importante è l’aggiunta nella formulazione della Camelia Sinensis foglie E.S. 95% polifenoli 40% Epigallo Catechina Gallato, che naturalmente agisce con effetti molto simili a quelli generati dall’assunzione di alcuni farmaci a base di METOTRESSATO.
Per consentire un facile intendimento del metodo di studio e ricerca applicato nella formulazione del nostro OPTI MIND PLUS, di seguito siamo ad indicare le caratteristiche di alcuni dei suoi componenti:
L-Glutamina: E’ un aminoacido proteico che si trova nelle proteine di tutte le forme viventi ed è classificato come “essenziale” o “semi-essenziale”. Nel corpo la glutamina rappresenta il 60% degli aminoacidi con la maggiore concentrazione nei tessuti muscolari. E’ considerata come uno degli aminoacidi più importanti nei casi in cui l’organismo sia sottoposto a condizioni di stress metabolico come ad esempio i traumi (compreso quello chirurgico), condizioni oncologiche, sepsi ed ustioni. Svolge un ruolo importante per la regolazione del bilancio acido-base. Consente ai reni di eliminare un carico acido proteggendo cosi l’organismo dall’acidosi, attraverso la produzione di ammoniaca, che lega gli ioni idrogeno per produrre cationi ammonio, che a loro volta vengono escreti nell’urina unitamente agli anioni cloruro. Questo aminoacido partecipa anche alla sintesi di proteine, alla produzione di energia e, quando necessario, alla produzione di D-glucosio e glicogeno; può anche servire come substrato respiratorio per la produzione di energia negli enterociti e nei linfociti. E’ considerata un nutriente per il sistema immunitario e l’integrazione con L-Glutamina viene impiegata in alimenti medicali dedicati a situazioni di stress come trauma, cancro, infezioni ed ustioni. Viene spesso definito come “cibo naturale per il cervello” per la sua caratteristica di superare con facilità la barriera emato encefalica (a protezione del cervello umano) e venire trasformata in acido glutammico che risulta fondamentale per contrastare la stanchezza psico-fisica e svolgere una azione disintossicante sull’ammonio in eccesso. Per gli sport ad alta performance di resistenza la glutamina è di enorme importanza per la rigenerazione dopo sessioni di allenamento assai intense. La L-Glutamina è considerata inoltre come una delle sostanze nutritive che possono essere efficaci nella cura della depressione e dei disturbi bipolari dell’umore.
Carnitina Tartrato : É un amminoacido che ricopre una posizione chiave nel metabolismo dei grassi. Le cellule adipose stoccate vengono trasportate dalla L-carnitina al sito in cui i grassi verranno bruciati o trasformati in ATP, per essere poi utilizzati come fonte di energia. Bruciare i grassi. Il corpo non è in grado di bruciare i grassi o decomporli senza l’aiuto della L-carnitina. Per permettere alla L-carnitina di demolire o liberare meglio il grasso corporeo immagazzinato devono coesistere due fattori decisivi: la caffeina, ad esempio, può coadiuvare la demolizione e la liberazione dei grassi dalle cellule adipose. Oppure, meglio ancora, gli sforzi fisici che presuppongono resistenza prolungata aiutano in maniera molto efficace il processo di eliminazione dei grassi. Più lungo è l’allenamento, più cellule adipose possono essere trasportate dalla L-carnitina al sito in cui verranno bruciate.
Iperico o Hypericum Perforatum L.: Studi recenti sui principi attivi dell´Iperico hanno evidenziato che l´ipericina può essere utile nel trattamento dei retrovirus e di: AIDS – HIV-1 – Herpes simplex – CMG e influenza. Tuttavia può interagire con altri farmaci come alcuni antibiotici – antidepressivi – antiemicranici – contraccettivi orali – ecc. Per l´assunzione interna di Iperico è necessario – quindi – il parere del medico. L´erba di San Giovanni viene usata nel trattamento della depressione lieve e moderata. Quest’erba non possiede gli effetti anticolinergici degli antidepressivi triciclici né causa le disfunzioni sessuali associate all’uso degli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs). L´erba di San Giovanni partecipa alla pericolosa riduzione dei livelli serici di ciclosporina in pazienti trapiantati affetti da sindrome da rigetto acuto degli organi neotrapiantati
Calcio Fosfato Bibasico : PROPRIETA’:
1) AZIONE PLASTICA ESSENZIALE PER LA FORMAZIONE DELLE OSSA E DEI DENTI: il calcio è in assoluto il minerale presente in quantità maggiore nel nostro organismo. Svolge una fondamentale azione modellante nei confronti del tessuto osseo: nel sistema scheletrico si trova infatti quasi il 99% del calcio presente nell’organismo, sotto forma di fosfato (85%), carbonato (12%) e fluoruro. Per svolgere la sua azione plastica il calcio necessita della presenza di fosforo, anch’esso infatti concentrato per l’85% nel tessuto osseo (mentre il 10% si trova nel tessuto muscolare, l’1% nel cervello e il rimanente nel sangue ed altri tessuti).
2) PARTECIPA ALLA FUNZIONI METABOLICHE NECESSARIE PER LA REGOLAZIONE DELL’ATTIVITA’ MUSCOLARE E NERVOSA, PROMUVE UNA CRESCITA E UNO SVILUPPO REGOLARI: il calcio coopera nell’utilizzazione della vitamina B12 e partecipa ad innumerevoli reazioni biologiche necessarie per un corretto funzionamento del sistema cardiovascolare, nervoso e muscolare, oltre che scheletrico, è pertanto essenziale per una regolare crescita dell’organismo.
3) SVOLGE UN RUOLO IMPORTANTE NEL REGOLARE LE FUNZIONI CARDIACHE, RENALI, NELLA COAGULAZIONE E NELL’INTEGRITA’ DEI VASI VENOARTERIOSI: la quantità di calcio presente nel torrente circolatorio, seppur piccola rispetto al calcio presente nel tessuto osseo, svolge un ruolo importantissimo per mantenere un corretto funzionamento del sistema cardiovascolare. Il calcio è ad esempio necessario per una corretta coagulazione, coopera inoltre nell’utilizzazione della Vitamina B12, vitamina antianemica, costituente peraltro del coenzima B12 (cobamamide), essenziale per la crescita e la replicazione cellulare. Una carenza di calcio può instaurarsi, oltre che per un basso apporto con la dieta (come nel caso degli intolleranti ai latticini), anche in caso di carenza di ac. cloridrico gastrico. L’assorbimento intestinale del calcio varia notevolmente da un individuo all’altro: una dieta a basso contenuto di proteine diminuisce l’assorbimento del calcio, un aumento della flora batterica intestinale (lactobacilli) invece lo aumenta. La presenza di Vitamina D3 promuove attivamente l’assorbimento del calcio ed è pertanto essenziale fornirla unitamente agli integratori di calcio.
Epigallocatechingallato. – EGCG da Tè verde – Estratto Secco decaffeinato
Sinonimi: EpiGalloCatechinGallato, EpiGalloCatechol Gallato Denominazione botanica: Camellia sinensis L. O.Kuntze, Thea sinensis L., Thea viridis, Camellia thea – fam. Teacee.
Descrizione : Arbusto sempreverde originario del sud Yunnan (var. sinensis) e della provincia di Assam in India (var. assamica). Il tè verde si ottiene trattando le foglie fresche col vapore o essiccandole ad alta temperatura: si ottiene così una disattivazione degli enzimi e la conseguente stabilizzazione e preservazione della frazione polifenolica, che nel tè nero (fermentato) viene invece perduta. Il gusto astringente e amaro dell’infuso di tè verde è dovuto proprio all’elevato contenuto di polifenoli.
IMPIEGO: POTENTE ANTIOSSIDANTE-ANTIRADICALICO, la cui assunzione è correlata ad un ridotto rischio di MALATTIE DEGENERATIVE.
INFORMAZIONI GENERICHE: Per capire l’importanza delle vitamine nel bilancio di un organismo umano è bastato osservarne la carenza. La sindrome carenziale (malattia specifica) che ne deriva è un chiaro segno di essenzialità di tali sostanze. Chi ha carenza di vitamina C si ammala di scorbuto, chi di niacina si ammala di pellagra, per la B1 si sviluppa il Beri-beri; si tratta di malattie antiche scongiurate dal miglioramento delle conoscenze e delle condizioni di vita, ma che hanno dato inizio a studi che oggi indicano quali sono le dosi di assunzione nutrizionalmente opportune. Per altre molecole questo tipo di percorso non è stato seguito in quanto la loro carenza non mette in pericolo la vita dell’individuo. Tuttavia non sono state ignorate certe evidenze epidemiologico-statistiche. Se in un certo numero di persone che le assumono si osservano dei vantaggi vale la pena indagare sui meccanismi di azione biochimica che tali sostanze possono avere sull’organismo umano. Ed è proprio seguendo questo schema che è stato studiato l’effetto del tè verde sulla salute umana. Molto noto nella tradizione orientale, poco apprezzato in occidente quanto meno per il sapore non gradevole per tutti, il tè verde viene preparato escludendo il processo finale di fermentazione (tipico del tè nero) che elimina parecchie sostanze tra cui i polifenoli. L’attenzione è stata rivolta in particolare a uno di questi composti, l’epigallocatechingallato (EGCG) sul quale sono state eseguite sperimentazioni biochimiche in vitro. In generale i polifenoli vegetali sono i tipici esempi di sostanze nutrizionalmente non essenziali la cui assunzione però è correlata a un ridotto rischio di malattie cronico-degenerative. Sulla base di queste evidenze di laboratorio e dell’esperienza di popoli che consumano tè verde da secoli, e che da certe malattie sembrano più protetti, sono state tratte diverse conclusioni e ipotesi di impiego.
I risultati di queste ricerche sono stati presentati durante una conferenza stampa tenutasi a Milano durante la quale il professor Ursini, ordinario di Biochimica alla facoltà di Medicina di Padova, nonché autore della sperimentazione in vitro, ha sottolineato la necessità di ottimizzare l’assunzione di queste molecole. “Dall’integrazione tra la medicina basata su evidenze scientifiche e le informazioni epidemiologico-statistiche – ha concluso Ursini – è possibile arrivare a formulazioni standardizzate che assicurano l’assunzione opportuna di certe molecole affinché possano essere efficaci.” Anche quelle del tè verde.
Un gruppo di scienziati dell’Università di Murcia, in Spagna, in collaborazione con il John Innes Centre (JIC) di Norwich, in Gran Bretagna, ha scoperto che un polifenolo isolato dalle foglie di tè verde (il gallato di epigallocatechina, o EGCG) inibisce la crescita delle cellule tumorali in vitro se presente alle basse concentrazioni che si trovano nel sangue e negli altri tessuti dei bevitori di tè. La ricerca, finanziata dall’Unione Europea, è stata pubblicata sulla rivista “Cancer Research“. Fonte: Le Scienze (21/03/2005)
I ricercatori riferiscono che l’EGCG, presente in natura, isolato dalle foglie del tè verde nel corso di esperimenti di laboratorio, inibisce la riproduzione delle cellule cancerose. Josè Neptuno Rodrigues-Lòpez, responsabile del Team di ricerca spagnolo, ha dichiarato che studiando l’EGCG ci si era resi conto che la sua struttura era molto simile a quella del METROTEXATO, un farmaco molto efficace contro il cancro e che l’EGCG era capace di uccidere le cellule cancerogene proprio come il METROTEXATO ed inoltre legandosi all’enzima (presente nelle cellule tumorali) in maniera meno forte rispetto al METROTEXATO gli effetti collaterali sulle cellule sane dovrebbero essere minori.
INFORMAZIONI SCIENTIFICHE:
Un’équipe di ricercatori giapponesi della Kyushu University ha svelato il meccanismo con cui uno degli antiossidanti contenuti nel tè Verde, l’epigallocatechina gallato (Egcg), ostacola lo sviluppo di tumori. Ne dà notizia il quotidiano Il Sole 24 Ore. L’EGCG inibisce la crescita dei tessuti cancerosi legandosi a una proteina presente sulla superficie esterna delle cellule, la laminina. Le cellule tumorali e, in particolare, le metastasi sono caratterizzata da alte concentrazioni di laminina. I ricercatori hanno studiato l’azione anti-tumorale del tè verde su cellule cancerose umane prelevate dai polmoni. Le osservazioni hanno indicato che l’EGCG riusciva a rallentare la proliferazione cancerosa. Ulteriori analisi hanno rivelato che l’effetto era mediato dal legame con la laminina.
Kuang-Yuh Chyu e colleghi hanno studiato gli effetti di una forma estremamente pura di EGCG su due aree dei vasi sanguigni in topi geneticamente predisposti a un rapido sviluppo delle placche. I ricercatori hanno scoperto che il composto riduce significativamente la formazione di nuove placche nella carotide ma non ha effetto sulle placche già mature presenti nell’aorta. Fonte: Le Scienze (24/05/2004)
Usando una tecnica che consente di studiare contemporaneamente le fasi iniziali e quelle avanzate dell’accumulo di placche nelle arterie di uno stesso topo, alcuni ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center hanno scoperto che l’EGCG non elimina le placche già formate, ma inibisce lo sviluppo di nuovi depositi. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul numero del 25 maggio della rivista “Circulation”.
Sono numerosi i componenti delle foglie di tè verde noti per le loro proprietà naturali in grado di contrattaccare gli effetti dannosi dell’ossidazione nel sangue. La principale (e più potente) di queste catechine o flavonoidi, l’EGCG (gallato di epigallocatechina), riesce a fornire protezione contro lo sviluppo di infiammazioni, di tumori e di nuovi vasi sanguigni che sostengono la crescita dei tumori. L’ossidazione, che danneggia le superfici interne delle arterie e incoraggia la formazione di depositi, è ritenuta un fattore importante nello sviluppo dell’arteriosclerosi. Studi precedenti con gli animali avevano mostrato che gli antiossidanti possono inibire la formazione di placche, ma i risultati nei trial con gli esseri umani erano stati deludenti. I ricercatori si erano chiesti se il fallimento fosse dovuto alla breve durata del trattamento, all’uso di un antiossidante “sbagliato” o ad altri fattori.
Una ricerca pubblicata sul Journal of the Federation of Experimental Biology svela che Il tè verde ha una funzione protettiva contro il danno causato da attacchi cardiaci e ictus. I ricercatori dell’Institute of Child Health, guidati da Anastasis Stephanou, hanno scoperto che la epigallocatechina gallata (EGCG) riduce sensibilmente in numero di cellule morte in seguito ad un episodio cardiovascolare. La morte cellulare porta alla morte tissutale, mettendo in crisi l’organo interessato. Sembra che l’EGCG blocchi l’azione di una proteina chiamata Stat1, che viene attivata nelle cellule dopo un evento stressante e gioca un ruolo decisivo nel processo che porta alla morte cellulare. L’EGCG sembra anche accelerare la guarigione delle cellule cardiache, permettendo ai tessuti di tornare normali in un minor tempo dopo l’episodio cardiovascolare. “Il tè verde era già stato associato in passato ad una riduzione del rischio di malattia coronarica, probabilmente perché le sue elevate proprietà antiossidanti combattono l’accumulo di colesterolo sulle pareti arteriose”, spiega Belinda Linden della British Heart Foundation. Anastasis Stephanou dal canto suo afferma: “Siamo estremamente incoraggiati da queste scoperte e speriamo di trasferirle nella pratica medica di tutti i giorni per minimizzare i livelli di attivazione del processo di morte cellulare nei pazienti con malattia coronarica acuta. Bibliografia. Journal of the Federation of Experimental Biology, 2005.
L’EGCG ha dimostrato durante la sperimentazione in laboratorio di avere un’azione antiossidante e la capacità di interagire con gli enzimi proteasi, vale a dire che protegge le proteine dall’essere tagliate dalle proteasi. L’azione antiossidante è una di quelle funzioni non vitali per l’organismo ma che quando è garantita fa sì che l’organismo viva meglio e più a lungo; sostanzialmente gli antiossidanti neutralizzano i radicali liberi che tendono a danneggiare i tessuti anche se non ne compromettono la vitalità. Chiaramente ne segue un invecchiamento delle cellule più rapido soprattutto quando a questa carenza si associano altre fattori: cattiva alimentazione, abitudine al fumo, esposizione a inquinanti. L’azione antiproteasica è leggermente più specifica. Nell’epidermide, per esempio, evita la degradazione delle proteine del collagene e quindi rallenta l’invecchiamento cutaneo. Le proteasi sono prodotte anche dalle cellule tumorali in fase di metastasi e nel sistema nervoso degradano alcune proteine del cervello.
PROPRIETA’: Numerose evidenze epidemiologiche hanno mostrato una significativa diminuzione dell’incidenza di numerose malattie degenerative (in particolare del sistema cardiovascolare, malattie infiammatorie e malattie tumorali) nelle popolazioni orientali che fanno un notevole consumo di tè verde come bevanda. Responsabile di queste azioni è l’insieme dei polifenoli, di cui è particolarmente ricco il tè verde.
I polifenoli del tè verde si compongono di 6 tipi di catechine e dei loro derivati (gallati), di cui l’EGCG (EpiGalloCatechinGallato), quantitativamente il più importante, è anche considerato l’ingrediente più attivo. In generale i polifenoli vegetali sono sostanze la cui assunzione con la dieta è correlata ad un ridotto rischio di malattie cronico-degenerative.
E’ dimostrato che i gallati di epicatecolo e epigallocatecolo (EGCG) sono:
1) in grado di ridurre la colesterolemia, attraverso una riduzione delle lipoproteine a bassa densità (LDL);
2) si comportano come potenti eliminatori di radicali liberi, funzionando in particolare come disattivatori di numerosi mutageni chimici: a) per interazione col citocromo P-450 microsomiale epatico (responsabile dell’attivazione dei precarcinogeni), b) reagendo direttamente con alcuni mutageni, con i quali formano addotti atossici facilmente eliminabili, e con i più comuni agenti cancerogeni (nitrosammine, idrocarburi policiclici, aflatossine), c) potenziando l’attività dei sistemi antiossidanti di difesa dell’organismo: glutatione perossidasi e catalasi. EGCG è inoltre in grado di bloccare l’angiogenesi, fondamentale per lo sviluppo tumorale.
3) è in grado di proteggere le proteine dalla degradazione, interagendo con le proteasi, enzimi adibiti appunto alla distruzione delle proteine: il prof. Ursini (Fac. Medicina, Università di Padova) riferisce che ad esempio nell’epidermide l’EGCG impedirebbe la degradazione delle proteine del collagene, rallentando decisamente l’invecchiamento cutaneo, ma non basta: le proteasi sono in grado di distruggere alcune importanti proteine presenti nel Sistema Nervoso Centrale, inoltre anche alcune cellule tumorali in fase metastatica producono proteasi. La potenzialilità di inibire gli effetti negativi delle proteasi potrebbe costituire pertanto la base per un efficace controllo delle cellule cancerose.
4) potrebbe essere un utile coadiuvante nel trattamento del glaucoma.
STUDI TOSSICOLOGICI: Le ricerche tossicologiche confermano che gli estratti di Tè verde non presentano alcuna tossicità alle dosi consigliate né a breve né a lungo termine, e non si sono riscontrati effetti secondari.
NOTIZIE DESUNTE DALLA LETTERATURA SCIENTIFICA.
BIBLIOGRAFIA: E. Scholz und B. Bertram: “Camellia sinensis (L.) O. Kuntze, Der Teestrauch”, Zeitschrift Fur Phytotherapie, 17, 235-250, 1995 Hu Hsiang-Fan, M. Zerbst: Il tè verde, Tecniche Nuove, Milano, 1999 Zazzetta S.: “E’ l’ora del tè”, Dica33-Dieta & Salute, 22/09/2004 Chi-Tang Ho et al.: “Food Phytochemicals for Cancer Prevention II”, ACS Symposium Series 547, American Chemical Society, Washington, DC, 1994 S.Yoshizawa, T.Horiuchi et al.: “Antitumor promotingactivity of (-)-epigallocatechin gallate, the main Constituent of in green tea”, Phytotherapy Research, 1, 44-47, 1987.
Articolo pubblicato su “ IL GIORNALE “ il 14, novembre, 2005 a firma Mariella Passerini : Glaucoma, così lo si combatte. Una nuova molecola contrasta la degenerazione del nervo ottico che determina la morte delle cellule della retina.
Quindici casi di cecità su cento sono provocati dal glaucoma, una malattia subdola che progredisce in modo silente. Ne è affetto il 2% degli ultraquarantenni ma il rischio di ammalarsi si accentua man mano che aumenta l’età.
Spiega il professor Stefano Miglior, direttore della clinica oculistica del Policlinico di Monza, ordinario di oftalmologia all’università Milano Bicocca (stefano.miglior@unimib.it.; tel.039-2810614): «Il glaucoma è una malattia degenerativa del nervo ottico in grado di provocare un progressivo restringimento del campo visivo che può evolvere fino alla cecità. La causa è l’elevata pressione intraoculare. Ma non è l’unica, visto che il glaucoma può svilupparsi anche in individui con pressione normale. La pressione intraoculare elevata innesca un processo degenerativo multifasico che finisce per autoalimentarsi coinvolgendo, nel tempo, tutte le cellule nervose che compongono il nervo ottico. Un’altra causa potrebbe essere la scarsa ossigenazione delle cellule retiniche, dovuta alla ridotta affluenza di sangue al tessuto». Come ci si accorge di avere il glaucoma? «Molto spesso, in modo del tutto casuale. La maggior parte degli ammalati non si rende conto di avere una pressione intraoculare elevata e che il campo visivo si sta restringendo. Superati i quarant’anni, faremmo bene a recarci dall’oculista per una visita che escluda la presenza dei segni della malattia. Gli esami clinici sono: la misurazione della pressione intraoculare; la valutazione del campo visivo; la valutazione del fondo oculare e del nervo ottico. Questi controlli consentono di individuare le persone con la patologia già in atto e di sottoporle subito a terapia. Oppure di identificare i pazienti più a rischio, con elevata pressione intraoculare o con familiari glaucomatosi, per porli sotto osservazione ai fini di una diagnosi precoce della malattia».
Come si cura il glaucoma? Conclude il professor Miglior: «Il primo intervento è la somministrazione di farmaci in collirio per abbassare la pressione intraoculare. La terapia antipertensiva (anche quella chirurgica) è indispensabile per disattivare l’eventuale danno meccanico al nervo ottico imputabile all’ipertono ma, in una discreta percentuale di casi, essa potrebbe non essere sufficiente a frenare il processo degenerativo neuronale e quindi ad arrestare la progressione della malattia. Ciò ha determinato l’esigenza di strumenti terapeutici «neuroprotettivi» che agiscano direttamente sul distretto nervoso oculare colpito dalla malattia. A supporto del trattamento ipotonizzante, si potrebbe impiegare una molecola dimostratasi efficace in modelli sperimentali di malattie degenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. Si tratta dell’Epigallocatechingallato, una sostanza che consente di contrastare la degenerazione neuronale, intervenendo sulle fasi più importanti che compongono il processo degenerativo che porta alla morte delle cellule nervose oculari.
In particolare, sempre il Professor Stefano Miglior in un Suo scritto intitolato “Patogenesi del danno glaucomatoso” dichiara :
“ …l’Epigallocatechingallato è una molecola appartenente alla classe delle catechine. L’interesse sul potenziale terapeutico di questa molecola in oftalmologia è scaturito non solo dal suo peculiare meccanismo d’azione diretto sui diversi step del processo neurovegetativo, ma anche dai dati emersi dagli studi sperimentali condotti sulle patologie neurotiche (Alzheimer e Parkinson), che tanto hanno in comune con la neuropatia ottica glaucomatosa. Questa catechina esplica un effetto neuroprotettivo intervenendo sui fattori primari e secondari scatenanti la degenerazione neurale. La molecola neutralizza infatti, con un effetto dose-dipendente, l’eccitotossicità retinica da glutammato, migliora la perfusione oculare e contrasta la cascata apoptotica.”
Elenco dei medicinali a base di METROTESSATO commercializzati rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale, appartenenti alla classe (a)
‘AIC’ ‘Medicinale’ ‘Confezione’ ‘Ditta’ ‘Principio Attivo’ ‘Prezzo’
26544 27 ‘METOTRESSATO TEVA’ ‘1 FLAC. SOLUZIONE 50 MG/2 ML’ ‘TEVA PHARMA B.V.’ ‘metotressato’ € 9,65.
26544 39 ‘METOTRESSATO TEVA’ ‘1 FLAC. SOLUZIONE 500 MG/20 ML’ ‘TEVA PHARMA B.V.’ ‘metotressato’ € 56.20.
28493 17 ‘METOTREXATO DBL’ ‘”5MG/2ML SOLUZIONE INIETTABILE” 5 FLACONCINI’ ‘FAULDING FARMACEUTICI’ ‘metotressato’ € 20,66.
28493 29 ‘METOTREXATO DBL’ ‘”50MG/2ML SOLUZIONE INIETTABILE” 5 FLACONCINI’ ‘FAULDING FARMACEUTICI’ ‘metotressato’ , € 78,96.
28493 31 ‘METOTREXATO DBL’ ‘”100MG/4ML SOLUZIONE INIETTABILE” 5 FLACONCINI’ ‘FAULDING FARMACEUTICI S.R.L.’ ‘metotressato’ € 93,18.
28493 43 ‘METOTREXATO DBL’ ‘”500MG/20ML SOLUZIONE INIETTABILE” 1 FLACONE’ ‘FAULDING FARMACEUTICI’ ‘metotressato’ € 56,20.
28493 56 ‘METOTREXATO DBL’ ‘” 1G/10ML SOLUZIONE INIETTABILE” 1 FLACONE’ ‘FAULDING FARMACEUTICI’ ‘metotressato’ € 92,75.
NOTA: Nel rispetto delle regolamentazioni vigenti NON saremo più ad utilizzare il Colorante Titanio E171 – Le nuove capsule alimentari sono TiO2 free
Non si intende far utilizzare le nozioni contenute per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente e di fiducia che abbia conoscenza del vostro Quadro Clinico.
A cura dell’Ufficio Stampa di ARCADIA®